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Patto europeo sulle migrazioni: come ripartire la solidarietà in modo “equo”?

SWISSINFO / Etienne Piguet, specialista in materia di migrazione, ha tracciato con i suoi collaboratori una mappa di una possibile distribuzione equilibrata dei richiedenti asilo in Europa. Il tema è di grande attualità: l’Unione Europea ha appena presentato un progetto di riforma della sua politica migratoria.

L’afflusso record di un milione di profughi nel 2015 aveva già evidenziato lo squilibrio tra i paesi europei in prima linea nell’accoglienza dei richiedenti asilo (in particolare Grecia, Italia e Spagna) e altri totalmente chiusi, in particolare i membri del “gruppo di Visegrad” (Ungheria, Polonia, Repubblica Ceca e Slovacchia). 

All’inizio di settembre, la tragedia di Moria, sull’isola greca di Lesbo, ha riportato la questione sotto i riflettori. L’incendio del campo profughi sovraffollato ha gettato migliaia di migranti sulla strada.

Due settimane dopo, l’Unione Europea (UE) ha presentato il suo “Patto sulla migrazione e l’asilo“. Di fronte al fallimento del regolamento di Dublino, il progetto di riforma tenta ancora una volta di ripartire le responsabilità in modo più “solidale” tra gli Stati membri dell’Unione.

La Svizzera fa quello che serve per non sfigurare, ma non di più.

Tasso di accoglienza di rifugiati nei paesi europei, in base alla ricchezza

Scarto percentuale tra il numero di rifugiati accolti nel 2019 e il numero che sarebbe “corretto” tenendo conto del Prodotto interno lordo (PIL)

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