AmbienteSostenibilità

Sapere senza credere

LAREGIONE / “Possiamo salvare il mondo prima di cena“. Jonathan Safran Foer racconta la crisi del pianeta e la nostra apatia

La crisi del pianeta non si è dimostrata una buona storia e per credere – e agire – noi esseri umani abbiamo bisogno di buone storie

Lo ammetto, ho un problema con Greta Thunberg. No, non sono tra quelli che augurano all’attivista svedese le peggio cose o che sospettano complotti e oscuri interessi economici dietro il suo impegno per l’ambiente. Non sono neppure tra quelli che, con stucchevole paternalismo, le consigliano di andare a scuola invece di scioperare per il clima, così scoprirebbe che… e abbozzano nozioni che Greta Thunberg conosce benissimo, e per rendersene conto basterebbe non dico leggere il suo libro – ‘La nostra casa è in fiamme’, pubblicato in italiano da Mondadori – o ascoltare i suoi discorsi, ma semplicemente andare al di là degli orribili memi che su di lei circolano sui social media. Non sono neppure uno di quelli che nega l’origine umana del riscaldamento globale – se non l’esistenza stessa del riscaldamento globale, ché settimana scorsa è nevicato tanto in montagna – facendo leva su presunte controversie scientifiche, citando a sproposito ricerche scientifiche se non aderendo a fantasiose teorie del complotto.

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