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Cavigliano, tra le piante bio a lezione di natura e gusto

LA REGIONE / Inaugurato ufficialmente il frutteto didattico-divulgativo nei pressi del campo sportivo. Il progetto di tre giovani va maturando. Al via la produzione.

Oltre 200 alberi da frutta, di 15 specie, con oltre 40 varietà; alcune delle quali antiche varietà di mele e pere recuperate dall’associazione Profrutteti. Una grande biodiversità racchiusa in circa 1200 metri quadrati di terreno, che rappresenta un unicum sicuramente interessante. Sono, questi, alcuni numeri del frutteto biologico – denominato Trefrutti – inaugurato, sabato scorso, nella campagna di Cavigliano, a pochi passi dal campo sportivo dello Zandone.

Gestito da Samuele Bianchi e Martino Lepori, due giovani studenti del paese che possono avvalersi della collaborazione dell’esperto Pascal Mayor, titolare di un’azienda agricola Bio Suisse situata a pochi passi, questo insolito frutteto sarà presto in grado di produrre i primi, gustosi, prodotti. Sì perché se l’idea di crearlo risale al 2017, è solo in tempi recenti che i promotori, spalleggiati da genitori e amici, hanno messo a dimora le piante e delimitato il fondo con una recinzione che tiene alla larga ospiti indesiderati (ungulati).

Come ricorda Samuele, «lo scopo iniziale era quello di produrre frutta per il nostro consumo. Poi il progetto è cresciuto e ci siamo resi conto che con un numero così alto di piante sarebbe stato possibile venderla a privati o piccoli negozi di paese. Quest’anno abbiamo iniziato a raccogliere le prime more, mele, mirtilli e lamponi. Crescendo, le pianticelle autoctone e non, saranno presto in grado di darci anche ciliegie, melograni, pere, prugne, cachi e altro ancora. Abbiamo pure tentato la carta del banano di montagna, una specie atipica che produce un frutto dal sapore esotico, poco diffusa in Europa e proveniente dal Nord America». Dalla frutta ai suoi derivati, il passo è breve:

L’intenzione è di produrre anche succhi, gelati, ma anche frutta secca, marmellate e grappa; per fare questo necessiteremo però di qualche collaborazione.

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