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Brasile, a luglio incendi record nella foresta amazzonica

ILSOLE24ORE / Il polmone verde del pianeta brucia e nel mese di luglio 2020 i roghi sono stati 6.803, il 28% in più rispetto al luglio 2019. Il dato è ancora più allarmante nel Pantanal, l’ampia regione che include le foreste pluviali di Brasile, Bolivia e Paraguay. Qui gli incendi sono triplicati.

Un’emergenza globale, quella dell’Amazzonia. La distruzione continua a ritmi esponenziali e i climatologi elaborano modelli matematici per capire quanto si avvicini, pericolosamente, il punto di non ritorno.

Chissà che ne pensano gli Amondawa, la tribù che vive nello Stato brasiliano di Rondonia. Per loro, “scoperti” dagli antropologi solo nel 1986, non esiste la nozione di “tempo”: orologi e calendari sono strumenti sconosciuti, la giornata è scandita dal sole. Invitati a tradurre la parola “tempo”, gli Amondawa hanno risposto “kuara”, sole.

A un anno di distanza, la distruzione pare addirittura intensificarsi: pur con modalità diverse, il polmone verde del pianeta brucia e nel mese di luglio 2020 i roghi sono stati 6.803, il 28% in più rispetto al luglio 2019. Il dato è ancora più allarmante nel Pantanal, l’ampia regione che include le foreste pluviali di Brasile, Bolivia e Paraguay. Qui gli incendi sono triplicati.

Il presidente del Brasile, Jair Bolsonaro, accusato sul fronte interno e additato dalla comunità internazionale come primo responsabile di questo disastro, lo scorso anno licenziò il direttore dell’Inpe, responsabile a suo dire di aver creato un allarme internazionale «ingiustificato».

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